martedì 3 agosto 2010

BRITTEN: ALBERT HERRING al CANTIERE

Carissimi, eccomi di ritorno da un'esperienza a dir poco straordinaria: Albert Herring al 35° Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano.

TEATRO POLIZIANO - MONTEPULCIANO

Una sfida sotto tutti i punti di vista: musica difficilissima con assiemi micidiali per l'armonia e l'intonazione, un ruolo da contralto con i fa sotto il rigo negli assiemi, testo in inglese (per fortuna mi hanno affiancato due maestri sostituti madre-lingua che sono stati anche due fantastici english coach), prove musicali e sceniche in inglese, unica italiana in un cast internazionale di altissimo livello capitanato dalla straordinaria bacchetta di Roland Boer e dalla geniale regia di Keith Warner, un vero regista-star che mi ha proposto soprattutto nel primo atto una regia molto "fisica" dove sollevavo case-sedie da 4 kg l'una, dove lottavo ricoperta totalmente da una bandiera inglese di 5x5 m dalla quale ogni sera temevo di non liberarmi e dove una casa di legno mi scendeva letteralmente sulla schiena durante l'aria. Non posso negare che talvolta mi siano tremati i polsi nella preparazione di questo ruolo comico estremamente impegnativo ma ora, con il senno di poi, sono felice di aver accettato un ruolo così impervio e oserei dire musicalmente scomodo. Ho lasciato con nostalgia la mia Florence Pike e spero di tornare presto a questo ruolo perché dopo l'ultima recita ho capito ancora cose nuove della musica di Britten.

La mia Florence è una fumatrice incallita e tracanna Sherry come una spugna. Le ho sformato il corpo un po' per renderla più vecchia e bigotta, quando sta ferma in piedi ha sempre le gambe storte, alle feste cade con la faccia nelle torte di panna montata, è avida di cibo e limonata ma, soprattutto è curiosa. "Curiosity killed the cat" mi dice Albert Herring nell'ultimo atto. Eccovi alcune belle foto di questa produzione.

con il regista Keith Warner e il direttore d'orchestra Roland Boer
che ringrazio di cuore e ricordo con affetto insieme a tutto il cast (ben 13 cantanti)


costume atto secondo con cappellino e borsetta primi novecento


atto secondo



foto sopra: atto primo - nel salotto di Lady B. - Florence fa la scocciata

foto sotto: in questa foto sono con due persone speciali, il tenore Carsten Süss che interpreta il ruolo del titolo (collega preparatissimo ma soprattuto di rara sensibilità umana) ed il mezzosoprano Julie Mellor, un'amica carissima con la quale ho vissuto bellissimi momenti a Montepulciano e condiviso anche il caratteristico appartamento nel cuore della cittadina toscana, la considero una specialista di Britten e mi ha insegnato tantissime cose - grazie Julie !

atto secondo - preparazione della tavola per l'elezione del "Re di maggio"


atto terzo con la maggior parte del cast in scena

http://www.youtube.com/watch?v=g9l_mr7lXbA
http://www.youtube.com/watch?v=x67FU2XxvAk

La bella Montepulciano e i links a Cantiere TV




Il logo del Cantiere 2010 : Inferno, Purgatorio, Paradiso


mercoledì 26 maggio 2010

Atelier MOKI

Vi ricordate Colazione da Tiffany ? Adoro la filmografia hollywoodiana anni Cinquanta-Sessanta e quindi le creazioni Moki  che ricordano tanto l'allure delle donne di un tempo mi hanno stregata.
Avrete già letto nella sezione "partnership" del mio sito che da maggio 2010 sono testimonial della geniale stilista Monica Silva di Atelier Moki www.ateliermoki.it, ma non sapete che abbiamo sancito questa partnership con un evento speciale il 22 maggio 2010: un concerto nel corso della presentazione della collezione primavera-estate.



Una sorta di evento-installazione di commistione fra le arti (fotografia, pittura, musica, moda), un inno al buon gusto sartoriale ed alla creatività italiana. Per l'occasione MOKI ha disegnato per me una splendido abito bianco e nero anni Quaranta che vedrete nelle foto.
Il merito della riuscita impeccabile di questa serata-evento va anche all'imprescindibile contributo della consulente creativa e fotografica Milena Lazzaroni di MILE www.milenalazzaroni.it

Questo il programma musicale che ho scelto per la serata:

Prima Parte - L'amour et la mort
Bizet - Carmen - Habanera
Bizet - Carmen - Seguidilla
Bizet - Carmen - Chanson bohème
Tosti - Chanson de l'adieu
Berlioz - Le spectre de la rose
Berlioz - La mort d'Ophélie
Poulenc - Les chemins de l'amour
Seconda Parte - American Style
Arlen - Over the Rainbow
Gershwin - Summertime
Gershwin - The man I love
Kern - Smoke gets in your eyes
Weill - September Song
Henri Mancini - Moon river

Un programma musicale così eclettico non sarebbe stato possibile senza il prezioso contributo di un collega che voglio ringraziare pubblicamente: il M° Samuele Pala che oltre ad essere un amico, da ormai molti anni è il mio spartitista di fiducia e si lavora insieme dal 1998.

Uno splendido giardino interno nel cuore di Bergamo in Via Nullo 
è la cornice dell'evento Moki,
eccomi qui in mezzo a borse, cappelli e splendide creazioni d'alta sartoria

Credits:  make-up and hair-stylist Erica Carminati di Everline Center - Bergamo










Progetto Sipario


Ormai da alcuni mesi è iniziata l'avventura di Progetto Sipario con la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. Molti meravigliosi teatri fanno capo a questa Fondazione in uno degli angoli più suggestivi delle Marche, è un'occasione umana e professionale di crescita e approfondimento stilistico che coincidente anche con le Celebrazioni del Trecentenario di Pergolesi. Ho avuto già modo di approfondire alcuni aspetti pergolesiani all'epoca dell'Università con il compianto geniale Professor Francesco Degrada, ma passare dall'aspetto musicologico a quello pratico dell'esecuzione musicale è esaltante fonte di riflessione. Nel mese di aprile mi sono approcciata per la prima volta - grazie ai suggerimenti del M° Vincenzo De Vivo - a due ruoli pergolesiani e mi piacciono moltissimo: Emirena nell'Adriano in Siria e Giustina nel Flaminio, l'esecuzione "strumentale" della vocalità in Pergolesi è tutta al servizio della parola cantata, di grande suggestione e piena di "contrasti" tipicamente barocchi.
Ho lavorato allo spartito con il M° Morganti e vocalmente con il M° Paolo Barbacini. Mi si è aperto un mondo sconosciuto: il barocco. In realtà, in passato avevo già affrontato lo studio della Dido di Purcell e di Ottavia nell'Incoronazione monteverdiana ed anche eseguito il Gloria e il Magnificat di Vivaldi, ma Pergolesi è un altro mondo ancora e mi affascina, mi rapisce. La musica è sensuale, suggestiva.

Adesso per stemperare le mie riflessioni di studio, metto alcune foto dei momenti belli passati con i colleghi di Progetto Sipario ... sicuramente questo post non è completo e aggiungerò altre foto e pensieri.

fuori dal Teatro Pergolesi dopo un divertente pizza-party insieme



dopo il concerto al Teatro Spontini con i colleghi di Progetto Sipario, 
il soprano Valeria Esposito - nostra docente - e la sua piccola Lara

lunedì 29 marzo 2010

Il Rigoletto ferrarese

Un tributo al Rinascimento ferrarese questa produzione di Rigoletto terminata con la pomeridiana ieri al Teatro Comunale di Ferrara. Trasposizione di Mantova a Ferrara. Ecco qui alcune foto del back stage di questa avventura: un'acustica bellissima, luci veramente splendide e tre ruoli sui quali riflettere per me (Contessa di Ceprano, Giovanna e cover di Maddalena).


sorridente prima di una prova d'orchestra



con la regista Maria Cristina Osti dopo la recita di Rigoletto


la bella Ferrara dopo la pioggia


nei panni della Contessa di Ceprano prima di una recita di Rigoletto


 la locandina

La musica di Verdi è ricca di questo senso patrio d'appartenenza, di tutta la nostra italianità, della nostra storia fatta di microcosmi e di mille sfaccettature (come la realtà medievale e rinascimentale italiana, la realtà comunale, i piccoli paesini di provincia, il nostro vino, i nostri sapori), distilla proprio gli odori, gli umori e i sapori della pianura padana.
Io sono figlia della pianura padana, bergamasca combattiva, determinata e caparbia, figlia delle terre dell'"Albero degli zoccoli" di Olmi, figlia delle cose semplici, della provincia, adoro la campagna delle zone di Mantova, Busseto e Ferrara, amo anche la nebbia e gli argini del Po.
Riflettendo sulle ambientazioni di Rigoletto ho immaginato questa produzione come un ritorno a quelle che sono le mie radici contadine e comunali, il mio attaccamento alla storia e ai luoghi. Sono andata alle prove sempre in auto, era un viaggio del pensiero per entrare in un'altra epoca.

Altra cosa, a mio avviso, sulla quale si deve riflettere pensando a Rigoletto è l'amore incondizionato dei genitori per i propri figli - la frase che più mi commuove nell'opera è sentir dire a Gilda da Rigoletto : "il mio universo in te".
Ieri c'erano i miei genitori in sala, grazie a loro ed hai loro enormi sacrifici ho potuto studiare il canto, ciò che amavo, ed è per loro che ho cantato ieri il doppio ruolo dell'amante Contessa e di Giovanna-Giuda (in tempo Quaresimale ingannare Gilda per denaro ha una valenza metaforica più alta, quasi Gilda fosse un agnello sacrificale, come se attraverso la sua morte riscattasse quel mondo e lo epurasse da tutte le bassezze).

giovedì 4 febbraio 2010

Il campanello fanese e le atmosfere carnevalesche


Ho deciso di inaugurare il mio blog proprio oggi perché stasera ci sarà la prima del Campanello di G. Donizetti al Teatro della Fortuna di Fano e potrò dar vita alla mia Madama Rosa, finalmente un ruolo comico. L'ho amata moltissimo perché è estremamente diversa da me. Intanto godetevi alcune foto dal "dietro le quinte" della Generale di ieri sera.


con il mitico Alfonso Antoniozzi, il mio Don Annibale


con il regista Mauro Avogadro


con il M° Matteo Beltrami


con Vultaggio e Beltrami


con la regista assistente Ola Cavagna


con Mirca Rosciani


con l'attore Martino d'Amico (Spiridione nel Campanello)


con Chiara Tarabotti e Giorgia Borgacci

Eccovi alcuni simpatici scatti della "festa in maschera" che ha seguito la seconda recita del Campanello fanese:


con Chiara Tarabotti che per l'occasione diventa un Pierrot


con Alice e Rachele della segreteria artistica del Teatro della Fortuna


con Giorgia Borgacci


con il M° Beltrami trasformato in originalissimo paggio rinascimentale !


con Roberto De Candia e la sua fidanzata Daniela


con la costumista Serena Magi e le sarte Elena Carbonari e Anna Albano


con il Sovrintendente Simone Brunetti


con mio marito Cesare


con Stefania Donzelli


Alcune riflessioni su Madama Rosa e sul Campanello:

Donizetti, da grande uomo di teatro qual era, concepisce i dialoghi tra Madama Rosa e Don Annibale in un crescendo di doppi sensi (che restano anche nei recitativi del 1837 - per es. termini come galoppa, galoppare, seno ecc). La dizione ed i tempi teatrali comico-spalla sono fondamentali per far risaltare il ridicolo intrinseco al testo.
La scena della "chiave", nella nostra lettura, voleva essere un tributo alla commedia sexy all'italiana dagli anni '50 - '60 in poi e una parodia del cinema erotico d'autore (la Sandrelli ne La chiave di Tinto Brass e tutto il suo cinema). Si tratta di un personaggio comico scomodo che piace e diverte oppure esaspera e dà sui nervi, non ha mezze misure. Le istanze da parodiare per la costruzione di questo personaggio sono state: le camminate delle pin up come la Monroe in "A qualcuno piace caldo" (ovviamente esasperate e ridicolizzate), il famoso strip della Loren con Mastroianni (ma nella seconda versione rifatta dai due attori in tempi moderni), la Magnani di Bellissima (quando canta Serafina), la comicità della Vitti dei "crauti", il cinema di Samperi da Malizia a Grazie zia ecc. - due ore di trucco e parrucco per invecchiamento e abbruttimento ed il gioco della attempata e racchia ninfomane (penso anche alla Mazzamauro nella serie Fantozzi) è fatto, un tributo fatto di minime citazioni al cinema italiano attraverso la comicità distorta da una lente esasperata dall'atmosfera carnascialesca.