giovedì 4 febbraio 2010

Il campanello fanese e le atmosfere carnevalesche


Ho deciso di inaugurare il mio blog proprio oggi perché stasera ci sarà la prima del Campanello di G. Donizetti al Teatro della Fortuna di Fano e potrò dar vita alla mia Madama Rosa, finalmente un ruolo comico. L'ho amata moltissimo perché è estremamente diversa da me. Intanto godetevi alcune foto dal "dietro le quinte" della Generale di ieri sera.


con il mitico Alfonso Antoniozzi, il mio Don Annibale


con il regista Mauro Avogadro


con il M° Matteo Beltrami


con Vultaggio e Beltrami


con la regista assistente Ola Cavagna


con Mirca Rosciani


con l'attore Martino d'Amico (Spiridione nel Campanello)


con Chiara Tarabotti e Giorgia Borgacci

Eccovi alcuni simpatici scatti della "festa in maschera" che ha seguito la seconda recita del Campanello fanese:


con Chiara Tarabotti che per l'occasione diventa un Pierrot


con Alice e Rachele della segreteria artistica del Teatro della Fortuna


con Giorgia Borgacci


con il M° Beltrami trasformato in originalissimo paggio rinascimentale !


con Roberto De Candia e la sua fidanzata Daniela


con la costumista Serena Magi e le sarte Elena Carbonari e Anna Albano


con il Sovrintendente Simone Brunetti


con mio marito Cesare


con Stefania Donzelli


Alcune riflessioni su Madama Rosa e sul Campanello:

Donizetti, da grande uomo di teatro qual era, concepisce i dialoghi tra Madama Rosa e Don Annibale in un crescendo di doppi sensi (che restano anche nei recitativi del 1837 - per es. termini come galoppa, galoppare, seno ecc). La dizione ed i tempi teatrali comico-spalla sono fondamentali per far risaltare il ridicolo intrinseco al testo.
La scena della "chiave", nella nostra lettura, voleva essere un tributo alla commedia sexy all'italiana dagli anni '50 - '60 in poi e una parodia del cinema erotico d'autore (la Sandrelli ne La chiave di Tinto Brass e tutto il suo cinema). Si tratta di un personaggio comico scomodo che piace e diverte oppure esaspera e dà sui nervi, non ha mezze misure. Le istanze da parodiare per la costruzione di questo personaggio sono state: le camminate delle pin up come la Monroe in "A qualcuno piace caldo" (ovviamente esasperate e ridicolizzate), il famoso strip della Loren con Mastroianni (ma nella seconda versione rifatta dai due attori in tempi moderni), la Magnani di Bellissima (quando canta Serafina), la comicità della Vitti dei "crauti", il cinema di Samperi da Malizia a Grazie zia ecc. - due ore di trucco e parrucco per invecchiamento e abbruttimento ed il gioco della attempata e racchia ninfomane (penso anche alla Mazzamauro nella serie Fantozzi) è fatto, un tributo fatto di minime citazioni al cinema italiano attraverso la comicità distorta da una lente esasperata dall'atmosfera carnascialesca.